mercoledì 3 agosto 2011

Sulla Libia e sul Calcio pubblicata da Archi Mandrita il giorno giovedì 14 aprile 2011 alle ore 13.53

Scusate la dislessia, spero comunque vi arrivi il concetto ma qui il tempo è poco anche solo per correggere le stronzate che penso. Amen.

I recenti cambiamenti politici del Nord Africa mi hanno lasciato veramente perplesso.
Dopo anni di regimi dittatoriali, del terrorismo islamico, nei paesi magrebini è arrivato F.B. E tutto è cambiato. Se fosse tutto così semplice, in Italia si sarebbero già succeduti 10 governi alla ricerca di quello meno ladro e mafioso.
Invece in Africa ce l'hanno fatta. A ridosso del fantomatico anno 2012 loro ce l'hanno fatta. Non con le ideologie, né con le religioni ma con tastiera e mouse. Viva la libertà.
Il fatto che l'Africa, negli ultimi anni, avesse raccolto interesse sia dagli Stati Uniti che dall'Europa è una pura casualità.
E che il presidente avesse origini africane è una pura casualità. Gli americani hanno, da sempre, piccoli problemi con il petrolio che sta per finire, e l'arrivo del Presidente Nero ha, ma così per puro caso, messo al centro del mondo l'Africa.
Leggiamo le parole del 2009 della visita di Obama in Ghana (quindi ben lontani dalle “rivoluzioni democratiche” del 2011):
In questi anni poi è sparito Bin Laden, chissà dove sarà andato con la sua macchina per la dialisi, forse nascosto nei cunicoli tra Afghanistan e Pakistan. Al Qaeda è sempre presente nelle preoccupazioni dei leaders internazionali, un po' come lo era la Cia e il Kgb nei gloriosi anni della guerra fredda. Bisogna sempre inventarsi nuovi nemici, meglio però se non hanno riferimenti a persone così rimangono ancora più misteriosi nei copioni guerrafondai.
E la prospettiva del nuovo mondo, liberale e democratico, era così bello da sentire, si riempivano tutti la bocca di populismo e libertà.
Poi sono arrivati i mondiali di calcio del SudAfrica – Time for Africa – a volte il cinema e la musica prevedono cose che sono lontani dalle nostre fantasie, soprattutto quando c'è di mezzo Shakira.
Eppure a distanza di pochi mesi l'Africa si è svegliata, mentre Obama e Sarkozy stringevano accordi con la Cina e qui da noi si discuteva di prostitute ministeriali.
Ho notato che negli ultimi venti anni smuove di più il calcio che la politica. I mondiali del 90 in Italia, stranamente, sono arrivati poco prima di Tangentopoli, arricchendo i soliti palazzinari, l'Italia si classificò addirittura terza. Che strana casualità. Poi venne il tempo degli Usa nel '94. Poverini loro giocano a football, facciamo mangiare anche loro. In fondo la CocaCola e la Mastercard che finanzia i mondiali è anche roba loro. Poi l'arrivo dei mondiali di Francia 98.
Stranamente i mondiali prima del 97 li vinceva sempre il Brasile ( a capo della FIFA c'era un certo Joao Havelange, brasiliano per l'appunto) poi subentrò Blatter con l'amico Platini e la Francia è diventata una potenza calcistica. Dubito anche che la vittoria dell'Italia in Germania sia stata meritata se non dal forte scandalo nel mondo del calcio che coinvolgeva proprio tutti e che così, passo in secondo e terzo piano.
Insomma strani fenomeni sono avvenuti negli ultimi anni di mondiali, siano di riferimento i paesi ospitanti e le squadre prime e terze in classifica.
Ma questa potrebbe essere una mia idea e potrebbe allontanare dal discorso principale.
Insomma l'Africa si è svegliata, il ruggito del leone.
Dittatori che scappano, semiinfartuati, dai loro paesi che hanno sventrato e svenduto al miglior offerente.
Ma il problema di fondo qual è? Lo stato di Israele, alleato e difeso da USA e Europa, si è trovato in questi ultimi anni, circondato da paesi arabi, islamici (e quindi nemici) che guardavano sempre più all'energia nucleare. Non per il fantomatico pericolo di bombe nucleari ma per un problema puramente economico. L'aiuto ricevuto dalla Francia negli scorsi anni per “desalinizzare l'acqua del mare” con l'energia nucleare direttamente in Israele, probabilmente non ha convinto i paesi islamici intorno. Che Israele abbia tanta voglia di eliminare tutto ciò che va contro i propri interessi non è certo un segreto. E' per questo che l'Iran, la Siria, l'Oman, il Bahrain, la Tunisia, Il Marocco, l'Egitto, passando per Turchia e Libia, sono un pericolo per l'incolumità israeliana perchè è impensabile che vogliano costruire centrali nucleari per produrre energia. E' molto più probabile che vogliano costruire bombe nucleari per eliminare Israele. Il discorso è complicato, ma non difficile da capire pensando alla nuova politica del “vittimismo” e del “terrore islamico”. Insomma come è possibile che il terrorismo colpisca solo gli Stati Uniti e Israele mentre nel resto d'Europa, piena di immigrati islamici, questo problema non c'è? Molti potranno pensare agli attentati di Londra, ma ricordiamoci bene che gli attentatori avevano passaporto inglese e, invece di parlare del razzismo radicato e dell'odio da parte dei paesi angloamericani, si è subito pensato ad Al Qaeda. Sempre se Al Qaeda esista davvero.
Orbene, continuando, tutti questi paesi citati del NordAfrica e del Medio Oriente, stavano per l'appunto, prendendo contatti con Russia e Stati Uniti per costruire tante belle centrali nucleari. Tra tutti questi stati, impensabile, la Russia sembra essere stata scelta per il buon prezzo e per l'uranio ed altre materie prime fondamentali che ruba in Cecenia e nei paesi alleati.
Che si stia facendo una guerra globale per le energie, lo testimoniano gli innumerevoli spot pubblicitari di questi mesi, dall'Eni all'Enel passando per le fabbriche automobilistiche. Gocce di benzina che ti fanno fare migliaia di chilometri, prati verdi e cieli blu, passando per la sabbia che sono un chiaro conduttore a tutto ciò che succede di recente e che ci rendono felici. Felici di sapere che in mezzo a tutto questo c'è anche l'Italia. Peccato per l'autostrada dell'amicizia in Libia, finanziata da Impregilo, Cmc di Ravenna, il consorzio fra Astaldi, Toto, Grandi Lavori Fincosit e Ghella, il gruppo Condotte. Insomma le solite facce. Chissà come andrà a finire, speriamo bene...
Aggiungo anche questo, tratto da un articolo”Di questi tre miliardi saranno dedicati alla costruzione dell'autostrada, 300 milioni andranno invece a Selex Sistemi Integrati, gruppo Finmeccanica, per la realizzazione di un sistema di controllo delle frontiere terrestri libiche.” Voglio dire, gente di cui ci si può fidare a mettere in mano un progetto del genere.
Ritornando a bomba, la Russia aveva preso accordi importanti con questi paesi. Ma come, Moubarak tradisce gli USA, i magrebini escludono la Francia dagli interessi nucleari, l'Italia stringe rapporti con la Libia? Il mondo si stava proprio rigirando. Non potendo ricominciare una nuova guerra fredda o colpire sottomarini sovietici in acque internazionali, si è ben pensato di farlo attraverso i social network. Dire che questi non ci abbiano cambiato la vita, censurato e controllato è un eufemismo, quindi potrebbero funzionare anche in Africa. Bene, regime trentennali e quarantennali sono caduti così dal giorno alla notte, attraverso caricamenti di immagini e promesse del tipo “si ci vediamo tutti in piazza”. Quindi Tunisia e Marocco, col benestare di Usa, Regno Unito e Francia ( che guardavano da lontano senza intervenire, insieme alla Germania Papale), hanno fatto in modo di poter cambiare governanti a loro più comodi. Incredibile ma vero la stessa cosa anche in Egitto, in pochi giorni. Qualche scaramuccia nel medioriente ma lì è più complicato, meglio lasciarli ammazzare tra di loro, tanto là rimangono filosovietici. Un po' come la Turchia che nessuno vuole in Europa. Forse.
Ma la Libia, così vicina al Chad (ricca di uranio e del necessaire per l'energia nucleare) aveva ancora Gheddafi al potere. Per di più questo povero pazzo aveva legami molto stretti con l'Italia, che intanto tra una legge sulle intercettazioni e qualche accisa in più sulla benzina già pensava al ritorno al nucleare.
Il problema ancor più grande è che, gli italiani, che si lasciano governare da cani e porci, non potevano neanche scendere in piazza per manifestare contro il nucleare poiché la crisi economica e le porcate giudiziarie erano ben più importanti. Quindi l'Italia può tranquillamente tornare al nucleare senza problemi. Ma nel resto d'Europa no.
Le centrali lì non le vuole più nessuno. Né in Francia, né in Germania, Spagna. Da nessuna parte. E come si può fare? Possiamo metterci d'accordo e trasferire tutte le centrali in mezzo al deserto. Lì basta che li fai mangiare e nessuno ti rompe i coglioni. Basta che li liberi dall'oppressore e tutti sono contenti. Buona idea Obi. Buona idea Sarko.
Mentre si pensava a come fare per poter cambiare un po' di cose e soprattutto tagliare qualche testa, ecco che, di punto in bianco, una scarica del punto 9 della scala Richter, scatena un terremoto devastante in Giappone. Adesso se non fosse che il Giappone ha da sempre fatto progetti nucleari con la Russia, e che la Francia ha dei sommergibili atomici che possono, con una gettata di migliaia di chilometri, lanciare testate nucleari, che so, dall'Australia fino a Fukushima, centrando per bene una faglia, e che stranamente c'è stato un terremoto devastante poche settimane fa in Australia, o che la Francia fino a 10 anni fa faceva esperimenti nucleari in Polinesia, o che addirittura l'aereo di Ustica fu abbattuto durante una battaglia aerea tra Francia, Inghilterra, Germania e Libia, o che i servizi segreti di mezza Europa erano concentrati nella stazione di Bologna trent'anni fa, e che in Giappone la terra continua a tremare e a rendere il Giappone inerme, mi verrebbe da pensare che tutto questo sia collegato. Ma sono solo un povero pazzo. Figuriamoci se il Giappone, ignorante com'è nel campo nucleare, poteva metter bocca sulle luride mani che vogliono arraffare tutto in Libia.
Bene, il Giappone comunque è fuori uso, abbandonato da tutti i paesi.E nel giro di pochi giorni è stato proprio necessario bombardare Gheddafi mentre contava i miliardi regalati dall'Italia.
Quel giorno, in cui l'Italia dovette mettere i piedi su 2 staffe, ricordo molto bene l'edizione straordinaria delle 16,30 del TG1. Le basi militari dell'Italia, la scelta casuale di Capodichino ( a chi facciamo mangiare un po di monnezza attraverso le mense della nato?) e l'attento rimando all'edizione straordinaria delle 18,40. Ora, se non fosse che in Libia, la Rai si vede tranquillamente, avrei potuto pensare che quest'informazione fosse per mettere in guardia qualcuno. Stranamente proprio a quell'ora sarebbero cominciati i primo bombardamenti senza l'aiuto della Nato.
E l'edizione straordinaria rimane tale perchè non si definisce l'ora...
Certo che però,Sarkozy dopo gli accordi commerciali con Gheddafi del 2007 ed il regalino di una decina di aerei alla Libia, si è proprio comportato male. Cosa gli avrà mai fatto Gheddafi di male per ridurlo così?E come mai un anno dopo fu firmato il trattatodamicizia con Berlusconi, donando alla Libia miliardi di euro ed appalti per scusarci delle malefatte del colonialismo? Per un po di Bunga Bunga ci siamo svenduti così facendoci dare l'ennesima sòla? Eppure anche Frattini era così preoccupato di bombardare il suo amico che abbiamo fatto una gran bella figura davanti a tutti.
Mi vien da pensare che da quando l'Italia vuole mettersi le centrali nucleari in casa, in Europa ci siam fatti dei nuovi nemici. Tutto quel casino per prendersi un pezzetto di Cirenaica, e tu Berlusconi, vuoi fare tutto da solo? E allora tieniteli tu gli immigrati, rinverdisci pure Lampedusa, ma noi, di qua, cominciamo a chiudere le frontiere. Neanche le parole della Cei, a favore del ritorno al nucleare in Italia, e lo sdegno dei prelati verso il comportamento poco europeo e magari razzista degli altri paesi, potranno impedirci di tenere l'Italia sempre più lontana dall'Europa.
Ognuno fa quel che può: l'Italia ritorna ai fasti dell'autarchia, quella vera di regime. Riformando la giustizia e creando energia col nucleare. Gli altri chiudono le frontiere agli immigrati ma tra loro si avvicinano stretti stretti abusando dell'Africa che invece li lascia passare per portare democrazie e libertà. E a noi non ci resta che tenere le chiappe, strette strette. Almeno quelle.

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