mercoledì 3 agosto 2011

LA CAMORRA E' L'ANIMA DEL COMMERCIO.pubblicata da Archi Mandrita il giorno giovedì 14 aprile 2011 alle ore 10.09

Vorrei innanzitutto ringraziare Feisbuk, che dopo aver postato questa nota mi ha eliminato per un paio d'ore dal mondo virtuale. Oltre ad avermi eliminato qualche mese prima la gloriosa pagina del Susanna Maiolo Fans Club senza delucidarmi del perchè....eppure anche il tg1 aveva parlato della pagina senza censurarlo..bah..

Orbene, in tempi pochi sospetti e soprattutto con qualche morto in meno sulle strade della capitale, scelsi
questo titolo. Dicono che non lo dovrei fare ma, che volete farci, si muore una volta sola, ma si vive ogni giorno.

Purtroppo sarà colpa del cambio di quartiere, delle onde elettromagnetiche della Rai, di RadioMaria, di La7 e Telecom e dell'Echelon di Città del Vaticano e del puzzo di Malagrotta nelle torridi sere d'estate. Ma il cervello credo qui si muova più veloce. Un rimbalzo di onde e di idee che aprono gli occhi delle menti dormienti e assopite. Soprattutto assopite. Per gli altri ci stiamo attrezzando.
Dicevo, saranno tutti questi fattori che, stamattina, hanno partorito alcune idee malsane nella mia testa.
Nonostante tutti i decreti legge ad personam, le guerre e le rivoluzioni facebookiane, il mio pensiero negli ultimi mesi, è rimasto concentrato su tutto ciò che avevo intorno. Non è il sequel di Romanzo Criminale né la voglia di ribellione dei tempi giovanili. Ma dire con certezza che siamo tornati 30 anni indietro non sarebbe neanche sbagliato. Sono piccole cose, così minuscole, del cambio di abitudini delle persone, che non possiamo non rendercene conto.
Rivedere le vecchie al supermercato con le buste in similvinile (che a noi fa molto retrò) mi ha lasciato perplesso. Dove sono quelle buste di plastica cementate? Io le odio quelle sacche, sono così scomode, le buste ecologiche sono inutili e si rompono subito. Eppure loro, le vecchiette, non si scompongono, ne comprano sempre di nuove, sono così comode. Un po' come il sacco dell'Upim anni 80, quello a strisce blu bianche e rosse, qualcuno forse le ricorderà. Compagno di tante spese al mercato rionale, certi giurano che “ c'entrava veramente di tutto”,
Oppure vedere le periferie della città riempirsi di grandi magazzini per il “fai da te”, una volta era da sfigati farsi tutto da soli, adesso invece è trendy perchè puoi caricare tutto nel suv: cacciaviti, trapani, mensole. E così la tua casa sarà sempre in ordine e perfetta, come la carrozzeria della tua auto che è bianca, non perchè la vernice costi di meno, ma perchè è elegante e minimal.
Così sono nati, sull'esempio del minimalismo, boutique del pane che sembrano gioiellerie e gioiellerie che sembrano boutique del pane, grandi magazzini outlet che sembrano città e città che sembrano sempre più i depositi dei grandi magazzini. E proprio il mio spunto di riflessione nasce dal commercio.
Avevo letto un articolo, seguito da numerosi libri, sui traffici illeciti nella città di Roma. Sembrerebbe proprio che la città, a seguito dell'Onda Criminale degli anni 70barra80barra90, al giorno d'oggi fosse partizionata tra ndrangheta, camorra, mafia, rumeni, albanesi e famiglie romane/abruzzesi di cui sarò costretto a censurare il nome (sempre che non venga censurato al momento dell'invio di queste informazioni). Questo per evitare ammazzamenti riconducibili alla storia malavitosa precedente.
E questo ritorno a 30 anni fa, è certamente condizionato dal disinteresse politico opprimente di questi anni. Non c'è pericolo, gente, di un ritorno al terrorismo politico, bensì a quello di Stato. Mi testimoniano questo i numerosi proiettili inviati per posta a determinate persone del partito di maggioranza, gli pseudoattentati, che nelle menti di chi c'era 30 anni fa, nella loro psicologia, smuovono qualcosa, riportano a quel senso di sdegno e sconforto che ti portano a rigare dritto per la propria strada senza guardare intorno a te. Ma io sono solo nato 30 anni fa e la mia testa certe cose le recepisce in modo diverso.
Passeggiando per le vie di Roma, insomma, per ritornare al discorso principale, notavo che alcune catene di negozi, erano posizionate in determinati punti della città. E che altri invece si sviluppavano solo in alcuni quartieri. Prendiamo una catena come P***x che fa riferimento al Gruppo di supermercati G**s. Ci tengono a precisare quest'ultimi che sono tutti romani. Ma cerchiamo di capire dove vanno a parare. Le informazioni, con un po' di pazienza, sono reperibili su internet, per trovare un legame storico bisogna poi essere sempre attenti. Questo gruppo insomma, nato con un altro nome negli anni 60, nacque da un italiano emigrato a Roma da una regione del Centrosud. Aprì un negozio di alimentari nella zona di Donna Olimpia per poi espandersi nella zona di Trionfale con un enorme supermercato. Poi un incendio negli anni 90 e il nulla, finchè non nacque questa grande catena a cui è difficile, se non per sentito dire, ricondurre persone o famiglie. Bene, le zone Gianicolense e Trionfale, facevo riferimento negli anni passati a traffici illeciti della famosa banda. Anzi è bene ricordare quali fossero le zone. Gianicolense, Trionfale, Boccea; Eur, Ostia, Acilia; San Giovanni, Maranella, Tuscolano e con “l'entrata in politica” del controllo del Centro Storico.
Insomma, senza girarci troppo intorno,a questi giri, che nel tempo e nello spazio sono comunque rimasti sempre gli stessi, si è aggiunta con sempre maggior ruolo, una famiglia nomade di cui non farò mai il nome. Questa famiglia è rimasta sempre nella zona del TuscolanobarraPrenestinobarraCasilinobarraTiburtino. E indovinate un po', questa catena di supermercati, con un giro di prestanomi, fa rifeimento proprio a loro. Provate a fare una ricerca. Sono presenti proprio sul territorio della Tiburtina (Guidonia), dell'Eur (Magliana/Marconi), del Tuscolano (fino a Ciampino) fino a spingersi sul litorale nord della capitale. Insomma delimitano, come gli animali il proprio territorio. In accordo con la ndrangheta. Avrete notato che insieme a loro sono sempre presenti C*******a (abbigliamento), S****aM****o (calzature), M****'s (articoli per la casa e soprattutto detersivi). Per cui sono stato costretto a pensare che in alcune zone di Roma non possono sopravvivere, non per un diverso range di mercato, ma bensì, semplicemente perchè le altre zone sono di dominio di altri. Prendiamo la zona di PratibarraTrionfale. All'ombra del Cuppolone gli interessi sono altri. E qui la camorra impera. Divide et impera. Qui la forza la fanno i piccoli negozi, probabilmente più semplici da controllare ma inesorabilmente vuoti. Qui nonostante la crisi, nascono negozi come funghi. E qui il traffico è semplice: riciclaggio di denaro sporco, smaltimento della “monnezza” (vedremo poi come) attraverso attività commerciali. Tutto coadiuvato dalle famiglie giudee (non voglio passare per razzista, sia ben chiaro) che determinano gran parte del commercio in queste zone. La zona si regge su elementi basilari del commercio, vista anche la zona: bed&breakfast (illegali e non), prostituzione e controllo delle attività commerciali. Sulla stessa via o nello stesso isolato è facile trovare negozi che vendano le stesse identiche cose (parliamo di un minimo di 3 fino a 6-7 negozi). Una gara al ribasso dei prezzi che non avrebbe senso se non fosse stato creato ad hoc. Ricordo che a SanGiovanni i cinesi negli ultimi periodi facevano fatica a rimanere aperti. Qui invece hanno un mercato fiorente. Vorrei ricordare che i maggiori esportatori Italia-Cina, stranamente, sono tutti sparsi in Campania.
Ma l'evento che mi ha aperto gli occhi è una piccola catena di latticini campani. (zona di Caserta per l'esattezza). Stranamente ce sono 3 nel raggio di pochi chilometri. Zona TrionafalebarraPrati. Il fatto che una ricotta sia diventata nel mio frigo di colore rosso, mi ha fatto pensare che probabilmente ognuno usa i propri mezzi per smaltire i rifiuti. E la camorra, come si sa, non ha scrupoli. Strano anche sapere che Malagrotta non è poi così lontana e che, stranamente, la discarica comunale non funziona ed il comune è costretto a smaltire proprio a Malagrotta, che guarda caso, è privata.
Insomma mi son detto ”Vuoi vedere che questi ci fanno mangiare la merda?”. Mi sa che è proprio così. L'altra sera avevo degli amici a cena. C'è un laboratorio, di quelli che ti portano la pizza a casa, ordiniamo gustosissime pizze alla napoletana ( c'è tanto di marchio sulla brochure riconducibile alla scuola italiana di pizzaioli) con chili di bufala e provola a fare da sfondo a corpulente pizze. Risultato: 6 persone che il giorno dopo, ognuno nelle proprie abitazioni, si litigavano il bagno. Cosa che poi era già successa in passato, ma come fai a farci caso, magari un colpo di freddo, magari un po' di influenza...Ma come si fa a credere a queste coincidenze?
E poi siamo a un passo da San Pietro. Qui non c'è criminalità, si vabbè qualche rapina, qualche delinquentello che viene da Boccea e dalle periferie estreme (sempre più estreme) ma qui ci abitano tutti Signori. Tutti in affitto invece e tutti i proprietari di casa che vivono all'Eur. Strana la vita e soprattutto la casualità.
Adesso poi con i lavori per la Beatificazione del Primo Maggio, San Pietro è in grande spolvero. Si, vabbè un po' di problemi di traffico ma è normale. Anche Alemanno è orgoglioso della Sua Roma sempre più capitale. Nel senso sempre più economico. Dopo aver rinnovato la Sua giunta in presenza di altri prelati, ci ha messo dentro, un po' di Caltagirone, un po' di scout e ha introdotto la tassa di soggiorno mentre Roma si sbriciola sotto i piedi. Quindi è giusto risanare, sanpietrino per sanpietrino, Via della Conciliazione perchè anche i vescovi hanno gli ammortizzatori alle loro Mercedes. Le loro sono blu, non bianche, perchè a loro interessa essere maximal più che minimal.
Alemanno non ama la Camorra, tende ad apprezzare il vecchio potere, quello della 'ndrangheta con le famiglie di palazzinari e supermercatari democristiani. Caltagirone ormai si è dato all'alta finanza e filtra l'acqua di Roma direttamente col calcare non rimosso dalle tubature. Mentre piccoli gruppi di palazzinari sta devastando le zone del Tiburtino e dell'Eur, perchè altrimenti il Vaticano su quali basi economiche potrebbe riciclare il loro denaro? Finalmente il nuovo Papa, è riuscito a riportare il Vaticano ai fasti di 30 anni fa, con quel fascino retrò che tanto piace a noi italiani con le borse della spesa in vinile.
Ma gli italiani si sa si adattano. E al Centro invece sono rimasti i vecchi strozzini. La zona del Monte di Pietà è strepitosa. Gioiellerie blindate e senza vetrine allontanano i compratori ed avvicinano caroselli di uomini in fila che fanno la spola tra il banco dei pegni e, appunto, le gioiellerie. I negozi poi qui intorno sono inquietanti. Venditori di tappeti di tutti i tipi che ogni tanto prendono la loro apecar piena di tappeti e partono, pronti per la consegna, antiquari chiusi ma con le vetrine piene, rivenditori di prelibatezze sarde, venditori di rubinetterie di design. Qui le vetrine dei negozi sono rigorosamente corredate di tapparelle che non lasciano filtrare neanche la luce. Epuure c'è qualcuno che li apre i negozi, tutte le mattine. Come il ristorante vietnamita, vuoto, con le sue belle tapparelle chiuse. Avete mai visto un ristorante che non ama far vedere dentro? E quell'appartamento su quella via cinquecentenaria che ha, alle finestre,ha dei parasili per le auto? Ho viasto solamente salirci cinesi lì dentroma cosa c'è, proprio dietro al Consiglio di Stato, non è dato saperlo. Un po' come l'ufficio di Via Poma. Ostelli della gioventù. E poi un morto. Maledetta gelosia e maledetta primavera. Sembra strano che a distanza di vent'anni, con le tecniche moderne, si sia arrivati alla soluzione di questi casi così strani. E' stato l'ex fidanzato della Cesaroni ( non quelli di Canale 5), all'Olgiata invece è stato il filippino, pure restivo finalmente è stato arrestato. Eppure in quegli anni di tangenti, del Vaticano che ricicla soldi, di Ustiche e Libia, quei morti sono stati solo un caso di gelosia o attaccamento al lavoro. Che ci fossero in mezzo i servizi segreti è solo un caso, un depistaggio che non serviva, come i bottoni da vescovo nella chiesa di Potenza. E poi a Prati, c'è la bufala campana e un morto ammazzato vicino al Bar Vanni. Qui si lavora duro tra commercialisti e atti notarili.
E' proprio vero, lasciatemelo dire, la camorra è l'anima del commercio.

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