martedì 18 ottobre 2011

Lavazza e l'ecologia

Ritorno su uno dei temi che mi stanno più a cuore: l'ecologia.
Il Comune di Roma ha iniziato ( o meglio, ci sta riprovando ) a creare una rete di smaltimento dei rifiuti che possa funzionare. Il fatto poi, che la discarica di Malagrotta stia per chiudere, mi fa comunque riflettere sul perchè e soprattutto sul come. Riporterò sempre il concetto che nessuno al mondo vuole più discariche, antenne e centrali nucleari sotto casa...
Per quanto riguarda poi la storia dei cassonetti, nemmeno sto a pensare alle mazzette e agli appalti che il Comune di Roma possa aver dato da gestire a Ndrangheta e Camorra altrimenti mi dicono che io sono cattivo ( un gran numero di cassonetti nuovi resistenti agli adesivi pubblicitari - grande piaga che affligge pali, cassonetti e portoni - è stato distrutto durante gli scontri di sabato 15 ottobre a roma con grande tristezza per il sig. alemanno),
L'altro giorno mentre pensavo a quello che un povero cristo deve fare per smaltire e dividere i rifiuti, mi sono reso conto che ci sono aziende italiane famose nel mondo che del made in italy trasmettono solo quello che gli fa comodo. Lasciando perdere i milioni di involucri che circondano anche il prodotto più stupido, diciamo che rispetto all'Italia, ci fregano solo i cinesi ( che inviando plastica e carta per il mondo, si evitano pure il problema di riciclare in terra loro ).
Va detto che queste aziende all'estero vendono perchè riescono a creare confezioni che sono facilmente smaltibili. Solo che in terra propria si dimenticano di tutto questo. Avendo studiato design e packaging, vi posso assicurare che come al solito si pensa di progettare le cose con un certo criterio poi arrivano gi interessi delle aziende e tutto va a farsi friggere..anzi plastificare.
La Lavazza, come da mie constatazioni ma anche quelle di molti altri bloggers, è l'unica che, in Italia, se ne frega dell'ecologia e rifila cialde di plastica irriciclabile mentre, tanto per dirne una, sui treni svizzeri, la stessa Lavazza vende caffè equo e solidale con capsule biodegradabili. Ciò che ci divide dagli svizzeri, a parte il fatto che non sono europei, nè italiani e che parlino una lingua tutta loro, è che probabilmente noi beviamo più caffè di loro.
Al contrario invece, la Nestlè ( che produce cibi cancerogeni ed avvelena i bambini ) e che, stranamente, sono svizzeri, producono capsule di caffè riciclabili. La capsula è tutta in alluminio, e all'interno il caffè venduto è equo e solidale ( Rainforest Alliance - lo stesso che Lavazza offre agli svizzeri )e lo si può gettare nell'umido convinti di aver aiutato qualche contadino  sudamericano.
Certo, devi comunque aprirti la capsula e svuotarla per separare i rifiuti ma almeno è già un passo avanti.
Si, perchè gli italiani sono costretti a farlo, mentre nel resto del mondo, puoi riportare le tue capsule usate al venditore e aiutare la catena del riciclaggio. Ovviamente non è come una volta che, restituendo i vuoti ci guadagni qualcosa, ma almeno c'è chi ti toglie "le rotture di scatole" e si fidelizzano i clienti che nel 2011 non è un problema da poco.
Io non credo che in Europa o nei paesi civilizzati dove si ricicla, ci sia tutto questo lavoro da fare per dividere e smaltire i rifiuti ( un esempio "intelligente", disboscando una foresta e l'altra, è quello di ikea ). Come non credo che ci siano spazzini pagati per stare 5 ore davanti un camion ad aspettare che la gente lasci il proprio sacchetto dell'umido. Rasentiamo la pazzia in ogni singola cosa che facciamo, qui in Italia. Ho 30 anni e noi siamo cresciuti conoscendo ed imparando ad essere ecologisti. Anche i bambini di oggi sono educati a rispettare l'ambiente ( papà ha la macchina start & stop così non inquina al semaforo - inquinando ovviamente il triplo perchè si brucia più benzina ). Siamo stati educati così tanto all'ecologia che ci rifilano le peggiori stronzate credendo di aiutare l'ambiente e per i più scettici, basta guardare per 5 minuti le pubblicità che ci propinano. I costruttori di automobili sono pronti anche a farti bere gli olii combusti dalla tua auto pur di vendere un'auto.
Debbo pensare, riunendo le idee, che in Italia, non si voglia creare una rete ecologica e che, come al solito, siamo vittime di mafie abilissime nel riciclaggio. Di denaro sporco e di idee.


Nessun commento:

Posta un commento